“Buccinasco deve avere il coraggio di aggredire il futuro”

11 aprile 2012 alle 10:32 | Pubblicato su rassegna stampa | 5 commenti

E’ difficile condensare in poche righe il discorso programmatico con cui Fiorello Cortiana si è presentato ai cittadini di Buccinasco nel primo vero giorno della sua campagna elettorale.

Non è una stata una lista della spesa dei desiderata ad uso e consumo degli elettori: farò questo, farò quell’altro, ma anche quell’altro ancora. No: il candidato Fiorello Cortiana ha scelto una via di più ampio respiro dimostrando non solo di conoscere bene la storia, la realtà e le esigenze del nostro territorio, ma anche di non essere qui per caso e di voler mettere a disposizione della città la sua grande esperienza politica e la sua voglia di rimettersi in gioco: dimostrando di aver voglia di parlare solo di contenuti e di non avere nessuna intenzione di perdere tempo in strumentali polemiche da quartierino che già rischiavano di inquinare anche questa campagna elettorale.

Riportiamo qui alcuni virgolettati del discorso senza pretendere di riportare esattamente ogni singola parola ma certi di non travisare il senso ultimo delle parole del nostro candidato Sindaco: le finte interviste da cantastorie le lasciamo volentieri ad altri

Si è partiti da una Buccinasco che non può essere vista come una realtà a sé stante. “Buccinasco è una realtà di una Europa in forte crisi in una fase di forte globalizzazione. E l’Italia attraversa una crisi particolare che partita anni orsono con la crisi dei partiti popolari non si è ancora risolta. Buccinasco è un esempio del passaggio di crisi della partitocrazia che stiamo vivendo. La nascita di queste 4 Liste Civiche, la loro alleanza è una assunzione di responsabilità. Noi dobbiamo salutare la disponibilità di persone civiche che dinanzi a questa crisi si impegnano: il loro è un tentativo di non confondere le istituzioni democratiche con molti degli attuali parlamentari che, messi al posto sbagliato e operando male, non rappresentano le istituzioni”.

La Buccinasco che ha in mente Cortiana è una Buccinasco che aiuti a costruire una Grande Milano, ma per vincere questa sfida bisogna proporre soluzioni radicali  che diventino modello anche per altri anche sul tema della Grande Milano e della conurbazione urbana. Buccinasco deve avere il coraggio di aggredire il futuro: e questa consapevolezza passa attraverso l’autorevolezza delle ipotesi per lo sviluppo futuro”. Cortiana individua tre identità nella nostra città: “Quella residenziale fatta di qualità e di tranquillità, ma anche priva di una reale identità sociale. Esiste poi la Buccinasco del lavoro: tutti i capannoni presenti sul territorio danno il senso della febbrilità. Il messaggio che Buccinasco deve lanciare a tutti è: vuoi fare? Vuoi imparare? Questo è il tuo posto”. La terza identità è quella di Buccinasco come Parco Sud, identità per la quale la nostra città deve tanto proprio allo stesso Cortiana per ciò che ha fatto per la sua ideazione e attuazione: Buccinasco deve diventare una delle porte del Parco Sud che è parco particolare in quanto Parco non naturale, ma agricolo, antropizzato. E una Buccinasco porta del Parco Sud può diventare protagonista vitale del prossimo Expo”.

Ancora adesso però queste tre identità sembrano faccia fatica a convivere: nonostante gli sforzi fatti in passato non si ha ancora un Piano di Governo di Territorio vigente che stabilisca una allocazione intelligente delle tre identità sul territorio. “Buccinasco ha il dovere di pensare ad uno sviluppo di qualità fatta anche di riconversione dei capannoni dismessi (vera bomba ad orologeria anche per il problema amianto), di reti fotovoltaiche, di case passive. Dopo l’importante lavoro di arredo urbano svolto sotto la gestione Lanati occorre ora pensare ad una qualificazione alta. Una realtà come Buccinasco ha opportunità anche adesso in un momento così difficile seguendo la strada dell’innovazione e della qualità. Due parole d’ordine che insieme ai comuni vicini può portare al dibattito sulla Grande Milano”.

Ma il tema della ricollocazione dei capannoni dismessi si è ricollegato anche al tema dei giovani cui Fiorello Cortiana ha dedicato parole davvero intense che hanno toccato la platea. “Stiamo vivendo una stagione generazionale di profondo disagio. Per la prima volta il figlio non ha più l’ambizione di fare un passo in più del proprio padre e per la prima volta il padre sarebbe già lieto che suo figlio non fosse costretto a fare un passo indietro rispetto al suo status. Al momento i giovani di Buccinasco sono stati come abbandonati e, a differenza di quanto avveniva in passato, sono costretti a spostarsi in città per lo svago e non solo”. Quello che ha in mente Fiorello Cortiana però non è solo un centro di aggregazione. “I giovani sono svegli: a loro per aggregarsi basta un posto qualsiasi anche due panchine. No ai giovani un Comune di Buccinasco può e deve offrire altro. Buccinasco è a due passi da una Milano che è cuore internazionale della conoscenza digitale: ecco il Comune deve offrire ai giovani un posto per apprendere, riutilizzare uno dei capannoni vuoti per sfruttare la potenza creativa dei giovani e non solo per farli divertire; il Comune deve agevolare i giovani che vogliono osare ed innovare ripetendo esperienze fatte all’estero. Ai giovani vanno offerte vie, esperienze, opportunità di crescita: anche attraverso i giovani Buccinasco potrà così riscattarsi dalla nomea di Platì del Nord.

Insomma un Comune che aiuti il cittadino e la città a crescere e a migliorare la propria qualità di vita. Un piccolo, ma significativo esempio sul tema della sussidiarietà Cortiana lo fa sulla questione dei Gruppi di Acquisto (che è anche occasione di sana alimentazione a km zero): “A Buccinasco esiste già un Gruppo di Acquisto alimentare. Ebbene il Comune ha il dovere di aiutare questi cittadini mettendo a disposizione uno spazio e dipendenti comunale per permettere lo stoccaggio delle merci: rendendo più facile ed utile il servizio e rendendo più fruibile da tutti i cittadini interessati. Aiutati che il Comune ti aiuta.”

Anche sulla legalità il discorso del Candidato Sindaco non lascia spazio ad equivoci. “La legalità non è precondizione, ma è un prodotto della partecipazione informata alla Macchina Comunale. E’ solo attraverso la partecipazione informata che si riconosce realmente la sovranità ai cittadini. E nella riscrittura dello Statuto Comunale (tema caro alle Liste Civiche) va inserito il tema della cittadinanza attiva.”

Al termine del suo intervento Fiorello Cortiana è poi tornato sul senso della sua candidatura sostenuta da 4 Liste Civiche, leggendo l’articolo 2 della Costituzione Italiana (una copia è stata distribuita a tutti i presenti insieme al programma della coalizione): si torna al concetto della politica come servizio temporaneo e non come mestiere, un impegno che proprio l’ex senatore tornato dopo due legislature in Parlamento al posto da impiegato ha dimostrato sia ancora oggi realizzabile ed attuabile in Italia. “I cittadini di Buccinasco che hanno dato vita a queste liste civiche e a che hanno deciso di dar vita alla coalizione che mi sostiene si sono assunti in prima persona la responsabilità di guidare la città: il non scappare è un grande atto di generosità. A tutti chiedo di non nascondersi dietro le solite barriere ideologiche: occupiamoci solo delle cose concrete”.

5 commenti »

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  1. Credo che il discorso di Cortiana dimostri una visione decisamente fuori dall’ordinario e illustri un progetto che vede Buccinasco protagonista nelle scelte chiave che condizioneranno il prossimo futuro.

    E’ indubbio che tra i componenti delle quattro liste civiche che sostengono Cortiana ci sarebbe stato più di un candidato degno di fare il sindaco di Buccinasco, ma questo sarebbe stato valido e sarebbe bastato in tempi normali.
    Per un progetto di così ampio respiro, in una situazione critica come quella attuale, credo che fare un passo indietro per candidare una persona con qualità non comuni allo scopo di realizzare un progetto straordinario sia stato un segno di grande responsabilità, una testimonianza di amore per la propria città e un segno di fiducia e speranza per il futuro.

    Cosa serva a Buccinasco è cosa a noi nota, ma è fondamentale capire che per non perdere le importanti occasioni che il prossimo futuro ci porgerà e assicurare così un futuro migliore alla nostra amata città è indispensabile avere un progetto che vada ben oltre i nostri confini e delle persone in grado di realizzarlo.
    Sono certo che Buccinasco abbia tutte le potenzialità per aggredire il futuro e, grazie a Fiorello Cortiana e al supporto delle quattro liste civiche che lo sostengono, potrà farlo da protagonista.

    Buccinasco protagonista del futuro, Fiorello Cortiana Sindaco.

  2. …non posso votare a Buccinasco, ma a Fiorello va tutta la mia stima, e….UN AUGURIO SPECIALE AL FUTURO SINDACO. ….Occorre esser-ci per cambiare e recuperare il senso etico della gestione della cosa pubblica. …Tutti con Fiorello Cortiana!!

  3. Liquidare quello avviato durante la gestione Lanati come un “lavoro di arredo urbano” significa non conoscere ciò che è stato realizzato (bene o male) ma soprattutto non avere compreso lo spirito che ha guidato alcune scelte. Ho partecipato soltanto due anni alla prima giunta Lanati, ma rivendico il merito di avere dato impulso ad un totale ripensamento della città. Senza perdermi in vuoti e inutili giri di parole ho immaginato (e ho chiesto a esperti professionisti di tradurre la mia immaginazione in un piano concreto) una città capace di costruire una propria identità non attorno ad un centro storico inesistente, bensì alla sola risorsa disponibile: il verde. Da quest’idea sono nati l’ideazione della Spina Azzurra e della Spina Verde, i due bastioni verdi di Buccinasco, il recupero di tante aree degradate (trasformate in spazi verdi attrezzati) e la valorizzazione dei parchi esistenti;e ancora, le prime piste ciclabili e il collegamento con l’area agricola a sud della tangenziale.
    Dopo la mia uscita dalla Giunta, il processo è andato avanti, a volte con qualche realizzazione non proprio inappuntabile, ma comunque con una certa coerenza al disegno originario. Quel disegno è stato poi abbandonato, mentre ci sarebbe ancora tanto da fare. Le famiglie che nei giorni di festa, ma anche nei pomeriggi feriali, animano le aree verdi della città non fanno che confermare la validità di quella scelta. Questa è la strada su cui un buon sindaco dovrebbe lavorare. Rafforzare l’identità di una città che trova nei parchi e nei giardini i luoghi della socialità. Una città verde, in cui sia pacevole passeggiare (nonostante le brutte stradone da periferia) e pedalare. Tutto il resto sono parole vuote.
    Michele Mauri

  4. Quando parlo di “arredo urbano” messo in atto a Buccinasco da Parte del Sindaco Lanati e della sua Giunta, non alludo ad un’azione di imbellettamento. Come ho avuto modo di condividere con lo stesso Lanati, il lavoro di arredo urbano messo in atto costituisce, fino ad ora, l’unico intervento capace di legare in modo qualitativamente significativo una realtà altrimenti completamente slegata e senza qualità. Ciò che ora occorre, come completamento, e’ ciò che chiamo “arredo urbanistico” cioè una allocazione di funzioni produttive separate dalla parte residenziale e la contemporanea qualificazione dei capannoni che si liberano, insieme a quelli vuoti da tempo. Ciò permetterebbe di bonificare i tetti dall’amianto e di usare le volumetrie per interventi e soluzioni architettoniche capaci di creare una identità e un luogo di relazione oggi assenti. Credo che così facendo, con un tavolo partecipato e trasparente, la costituenda Grande Milano non troverà in Buccinasco una periferia bensì, una municipalità capace di contribuire ad una identità condivisa e molteplice dell’area metropolitana. Non un metro quadro di verde consumato, qualità del costruito, passività energetica e fotovoltaico distribuito. Un percorso fruttuoso per gli imprenditori, per gli abitanti e un buon esempio per tutti. Come mi ha detto Lanati, devo propormi di “fare meglio di lui”.

    Fiorello Cortiana

    • Lo stesso Lanati avrebbe potuto fare meglio se avesse avuto la pazienza di continuare ad ascoltare chi portava idee e progetti alla sua azione di governo. Purtroppo un approccio eccessivamente “aziendale” ad un certo punto lo ha privato dei supporti creativi necessari e da quel momento in avanti la sua è diventata in effetti un’attività di puro abbellimento, senza più un disegno unitario. Ad ogni modo, sempre meglio del vuoto che è seguito.
      Meraviglia comunque sentire ora tanta aderenza al “pensiero” di Lanati. Nel ’94 il sottoscritto, che cercò di collaborare con lui, fu bollato come un traditore, di cosa o di chi non si è mai capito.


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